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Con il tempo, ci si è resi conto che il bilancio non deve essere alla mercé delle regole fiscali, bensì trovare, nelle disposizioni civilistiche e nelle loro interpretazioni, la chiave di svolta per diventare un vero e proprio documento di presentazione dell'attività imprenditoriale. Si è compreso, a livello europeo, che un documento contabile che evidenzi gli aspetti gestionali, deve essere redatto utilizzando criteri di valutazione che permettano di far percepire, in modo dinamico e non statico, la visione dell'azienda e le sue effettive potenzialità. Da qui, il graduale passaggio ai principi contabili internazionali e la sostituzione delle direttive contabili con altre direttive, che tengano conto, anche per i soggetti che oggi non devono applicare gli Ias/Ifrs, di disposizioni più in linea con gli stessi principi contabili internazionali. È un percorso caratterizzato da una forte tendenza a porre in secondo piano il criterio del costo, nelle valutazioni di bilancio, a favore del criterio del valore corrente (fair value) e del valore economico. Il volume fornisce un contributo, per comprendere meglio, le differenze che caratterizzano le regole civilistiche dai principi IAS/Ifrs, in merito alle valutazioni di bilancio, quando le stesse si sostanziano in rivalutazioni e svalutazioni, e i correlati aspetti fiscali.